TESTI - GRAFICA E ARTE TOTALE

L'OPERA TOTALE NASCE DALLA GRAFICA
Anche se Piranesi è considerato tra i più grandi esponenti dell’incisione calcografica - e di quella topografica, in particolare - la sua formazione da architetto e l’interesse per l’architettura lo fanno considerare un grande architetto. Sebbene abbia ricevuto solo due importanti commissioni come architetto, Piranesi per tutta la vita ebbe l’ambizione di riformare la progettazione dell’architettura settecentesca. Questa intenzione si manifestò in tutte le sue attività, sia come vedutista ed incisore di singolari fantasie architettoniche, sia come archeologo ante litteram e inesauribile restauratore di memorie dell’antichità oltre che in tutte le sue vivaci pubblicazioni. Piranesi, pertanto, fu prima di tutto un grafico - ma anche e sempre - si ritenne architetto.
Lyonel Feininger, Johannes Itten, Wassily Kandisky, Paul Klee, Laszlo Moholy-Nagy, Georg Muche, Osskar Schlemmer, Lothar Schreyer, quasi tutti pittori, ingaggiati nel 1919 da Walter Gropius per insegnare nella Bauhaus. Tutti adopereranno in modo molto intenso l’officina grafica e la tipografia della scuola per sperimentare insieme le nuove tendenze artistiche del momento e per trovare un linguaggio comune sul quale poter basare l’identità della nuova e rivoluzionaria scuola di arti e mestieri. Le nuove macchine tipografiche in dotazione appunto all’officina grafica daranno molte opportunità di tradurre concretamente la tanto citata simbiosi tra artigianato e arte, tra tecnica industriale e creazione formale, che sarà uno dei fondamenti del manifesto della Bauhaus. Sfatiamo il reiterato malinteso secondo cui la scuola di Gropius sia stata quasi esclusivamente una specie di accademia di architettura e design industriale: fu invece un centro sperimentale per l’arte, la tessitura, la fotografia, il teatro, la scultura, la psicologia e la pedagogia e, last but not least, proprio l’arte grafica. Su questa concezione si struttura l’unità di tutti i settori artistici che sfocia in un’opera d’arte totale: nel caso nostro Walter Gropius individuò il suo Einheitskunstwerk proprio nell’architettura, in senso esteso.